Distensione
Nell’intraprendere il percorso di addestramento di un cavallo, uno degli obiettivi che ci prefiggiamo è sicuramente la distensione: un cavallo che impara a portarsi per portare.
Il cavallo dovrà entrare completamente nella parte dell’esercizio, predisponendosi alle nostre richieste, ma soprattutto facendo un lavoro su se stesso e sulla sua propriocezione del movimento. Il nostro compito è quello di mandare dei segnali alla sua neuro – motricità.
Molto spesso ci imbattiamo contro degli automatismi appresi o cavalli che non hanno consapevolezza del loro corpo. Si rischia di inciampare nell’errore di essere dei meccanici che devono aggiustare la macchina. Quando iniziamo un lavoro del genere, dobbiamo assicurarci di non avere tralasciato qualche situazione che possa creare disagio al cavallo.
Mettendo da parte tutti i disagi o le riottosità che possono creare contratture e squilibri vari che si trasformano in paure e fughe da parte del cavallo, ci sono altre componenti che sono strettamente legate alla parte etologica. Pensiamo alla bio - meccanica a livello emotivo, un cavallo emotivamente sereno avrà già da sé una postura più corretta per l’equitazione. La costruzione fisica del cavallo da equitazione non è legata solo al lavoro o al metodo con cui lavoriamo, ma entra anche una componente intrinseca del cavallo, le esigenze soggettive e caratteristiche di ruolo nel branco (ruolo di specificità), inoltre dobbiamo considerare il grado di adattabilità del soggetto.
Dobbiamo capire che ruolo lui copre nel branco, sicuramente un ruolo di “perlustratore” si adatterà meglio del ruolo di “sentinella”. È chiaro che la sentinella, un soggetto che dovrà allertare, sarà facilmente sollecitabile ad imput esterni o da interazioni di vario genere; anche la sua costruzione non aiuta la distensione visto che è spesso associato ad un cavallo con in collo a cervo (ci sono vari gradi di sentinella, questo dipende dalla dominanza del ruolo)
Quindi se abbiamo un cavallo che ha continuamente bisogno di controllare l’ambiente, ci metterà più tempo di un altro per incominciare ad entrare nell’esercizio, ma se si vuole seguire un programma di lavoro eticamente corretto, noi dobbiamo lavorare sulle priorità del momento, oppure continueremo a fare delle cose, seppur corrette , ma non quelle che servono a lui in quel momento, questo cavallo ha bisogno costantemente di avere conferme che l’ambiente è sicuro (quindi si può rilassare e distendere).
Da non dimenticare la loro mentalità retro comparativa. Il passato che si ripercuote nel presente : vecchi gesti abitudinari di una mal gestione, una frusta che spaventava invece di correggere, una poca elasticità nell’accettarci sul fianco, zona vulnerabile. Potremmo affermare che la bio – meccanica fisiologica, sia strettamente correlata con la bio – meccanica emotiva.
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